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Il diabete mellito nel cane
S. Corradini, F. Fracassi
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Introduzione
È trascorso quasi un secolo da quando fu scoperto che il diabete mellito (DM) è una patologia secondaria alla carenza di insulina. I primi ricercatori trattarono con suc-cesso cani sottoposti a pancrectomia con insulina ottenuta da pancreas di cani sani (1).
Il DM è oggi riconosciuto come una delle endocrinopatie più frequenti nel cane, con una prevalenza stimata nella popolazione canina compresa tra 0,3 e 1,33%, sebbene vi siano variazioni geografiche (2,3).
Non esiste attualmente in medicina veterinaria una classificazione universalmente condivisa per il DM. I termini diabete mellito insulino-dipendente (IDDM, insulin dependent diabetes mellitus) e diabete mellito non insulino-dipendente (NIDDM, noninsulin-dependent diabetes mellitus) sono stati sostituiti rispettivamente da diabete tipo 1 e diabete tipo 2.
Fino a pochi anni fa il DM canino era ritenuto una patologia nella quale il sistema immunitario andava a distrug-gere con meccanismo immunomediato le cellule b pancreatiche; recenti studi hanno tuttavia messo fortemente in dubbio tale patogenesi, è molto probabile che vi siano ulteriori meccanismi coinvolti nello sviluppo della malattia riconoscendone una patogenesi multifattoriale (4, 5, 6, 7). Nel DM canino è piuttosto evidente una predisposizione genetica e una familiarità è stata descritta in diverse razze. Alcuni studi epidemiologici hanno messo in evidenza una predisposizione di razza in Yorkshire terrier, Tibetan terrier, Border terrier, Cairn terrier, Samoiedo, Keeshond, Barbone nano, Setter inglese e molte altre razze. Alcune razze, ad esempio il Boxer e il Pastore Tedesco, risultano particolarmente resistenti allo sviluppo di DM (2, 8, 9).
Punti chiave
- Il diabete mellito (DM) nel cane è caratterizzato da iperglicemia persistente a digiuno secondaria ad ipoinsulinemia.
- La forma più comune nel cane è il DM tipo 1 che necessita la somministrazione insulinica a vita.
- Al contrario di quanto accade nell’uomo e nel gatto il DM tipo 2 nel cane è pressoché assente e la relazione tra DM canino ed obesità è presente ma meno evidente.
- Gli obiettivi della terapia del DM includono la remissione della sintomatologia clinica, un buon controllo glicemico, l’evitare l’ipoglicemia e la chetoacidosi.
- Il monitoraggio glicemico mediante utilizzo di glucometri portatili è essenziale per il controllo a breve e lungo termine del cane diabetico; oggi vengono sempre più utilizzate anche nuove tecnologie per il monitoraggio glicemico continuo.
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