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Trattamento dietetico dell’epatopatia
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IIl fegato è fondamentale per la digestione, l’assorbimento, il metabolismo e l’immagazzinamento della maggior parte dei nutrienti. È anche coinvolto nella detossificazione, nel catabolismo e nell’escrezione di numerose tossine, ormoni e xenobiotici. Lo scompenso della funzione epatica è quindi associato a malnutrizione, intossicazione, squilibrio fluidico e anomalie metaboliche maggiori. Fortunatamente, il fegato possiede riserve funzionali straordinarie e il parenchima epatico mostra una sorprendente capacità di rigenerazione. Il supporto nutrizionale è risultato fondamentale sia nell’uomo, sia negli animali da compagnia, per il trattamento delle epatopatie. Si tratta dell’unico trattamento efficace nei gatti con lipidosi epatica. Nel cane e nel gatto, i quattro obiettivi principali del trattamento dietetico della patologia epatica sono:
- Correggere la malnutrizione soddisfacendo i fabbisogni energetici e nutrienti base (amino-acidi, potassio e zinco, alcune vitamine, tra cui soprattutto le vitamine B, C e K).
- Sostenere la rigenerazione epatocellulare fornendo i nutrienti determinanti, soprattutto le proteine.
- Limitare il danno epatico prevenendo l’accumulo di rame e spazzando via i radicali liberi. Un basso apporto di rame ha mostrato di ridurre in modo significativo il rame epatico nei cani con malattia da accumulo.
- Prevenire o minimizzare le complicanze come ad esempio encefalopatia epatica, ipertensione portale e ascite. I pazienti con encefalopatia epatica tollerano meglio le proteine vegetali molto digeribili e quelle del latte, rispetto alle proteine della carne. L’anoressia è una complicanza frequente dell’epatopatia. I medici devono prendere in considerazione l'alimentazione forzata tramite sonda per garantire un apporto adeguato di energia e nutrienti. Se l’animale è anoressico o si alimenta molto poco, è importante reintrodurre progressivamente la dieta (raggiungendo gradualmente il 100% dei fabbisogni in almeno 5-7 giorni). Per evitare la soprasaturazione del fegato, l’apporto quotidiano va suddiviso in 3-6 pasti.
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