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Fisiopatologia
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La maggior parte dei nefroni del rene colpito rientra in una delle due categorie. Si tratta di nefroni non funzionanti, perché hanno subito la distruzione di una qualsiasi porzione delle loro strutture, oppure di nefroni intatti e funzionalmente normali. Le alterazioni della funzione renale insorgono come conse- guenza di una riduzione del numero dei nefroni funzionanti. Man mano che tale numero diminuisce, si verificano degli adattamenti che si sviluppano secondo una sequenza regolare. Quando i nefroni sono danneggiati e resi essenzialmente non funzionali, quelli superstiti, “sani”, aumentano di dimensioni ed accrescono il proprio carico di lavoro per compensare le perdite. Ciò viene indicato come teoria dell’iperfiltrazione (Figura 3). L’ipertrofia dei nefroni e l’iperfiltrazione costituiscono un meccanismo di adattamento per compensare la riduzione del numero di queste strutture.
Ciò nonostante, l’aumento cronico della pressione capillare glomerulare e/o della velocità di flusso plasmatico glomerulare danneggia l’endotelio, il mesangio e l’epitelio. La produzione di matrice mesan- giale, la deposizione glomerulare di lipidi circolanti e la trombosi capillare promuovono un danno strut- turale del glomerulo. Il danneggiamento tubulo-interstiziale, l’incremento dell’ammoniogenesi tubulare e la mineralizzazione dei tessuti molli contribuiscono a danneggiare i nefroni e, in ultima analisi, a portare alla loro sclerosi. La continua distruzione dei nefroni dà inizio ad un’ulteriore compensazione, promuovendo un ciclo autoperpetuantesi di adattamento e lesioni (Figura 4). […]
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1Royal Canin USA, MO, USA. 2Experimental Physiopathology and Toxicology, National Veterinary School of Toulouse, Toulouse, France.
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